E' il Re (bemolle) della chitarra
Suonò il telefono del pub e chiesero di me”. A cercarlo era stato Luca
Di Lunno, fonico e tastierista di studio e sala incisioni di Totò
Cutugno, interessato a proporre a Mauro un provino per il giorno
successivo. Siccome il treno passa una volta sola e la fermata in questo
caso come per altri era accessibile, Mauro non ci pensò su due volte e
il giorno dopo si presentò per il programma radiofonico “Bandiera
Gialla”. Un ’94 da centodieci e lode visto che Mauro fu subito
confermato e sotto la direzione di Giorgio Faletti gli anni a venire
prese parte a “Stasera mi butto”, sulla Rai. “Si sapeva che però la mia
partecipazione da chitarrista sarebbe durata, per il tempo della
trasmissione, una stagione”, ma considerando che la bravura e fortuna
sono seduti sulle spalle di ogni vero artista, Mauro venne chiamato da
Luca Jurman e da quella grande collaborazione, Mauro cominciò a contare
le sue prime sette tournèe. I colpi di scena non sono mai abbastanza e
così Jurman incominciò a lavorare con altri artisti di fama
internazionale e Mauro al contempo accolse la proposta del suo amico di
vecchia data, Demo Morselli il quale gli consigliò di collaborare con
Edoardo Agnelli, trombettista di Gino Paoli. “Qui ho scoperto un mondo
fantastico, in cui la professione diventava vera, così reale come la mia
presenza a Sanremo Giovani nel ‘97”, ricorda felice Mauro. Alla
chitarra, che ormai portava indosso come la giacca in pelle nera che lo
contraddistingue per il suo stile rock, Mauro partecipa sul palco
dell’Ariston, ospite del noto conduttore Pippo Baudo. Un momento di
gloria dovuto alla diretta nazionale che aveva permesso a Mauro di
essere sempre più richiesto, essendo lui sul pezzo da anni e anni.
Direttamente proporzionali erano anche le proposte di lavoro, tra cui
quella di Stefano Castello, figlio di Memo Remigi, il quale gli chiese
di fare la prima del Centro Europeo tuscolano di Mogol e lì divenne
direttore della band che svolgeva i saggi dei programmi del corso. Nel
tempo trascorso, Mauro riprese a lavorare con Jurman e come l’alternarsi
degli intervalli musicali a teatro, suonava un’orchestra diretta,
tornando alla casualità, da Demo Morselli, grande amico di Mauro. L’anno
successivo, nel ’98, un nuovo colpo di scena si presentò a Mauro:
Castelli e Agnelli parteciparono a Sanremo aventi entrambi Mauro alla
chitarrista e la cosa non passò certo inosservata al padrone di casa
Baudo che gli disse:“hai un viso conosciuto”. Un secondo momento di
notorietà a 360 gradi per Borrini. Un Mauro completamente diverso da
quello che incontriamo oggi,… prima con un biondo platino e il classico
cappello da baseball, in questi anni, invece, con l’inconfondibile
pizzetto nero corvino e un berretto scuro. “Quell’estate post Ariston,
io e Agnelli ci trovavamo in Sardegna a suonare e con noi, in una delle
moltissime serate trascorse a suonare, c’era Fiorello entusiasta di
condividere insieme il palco. Fiorello, quella stessa sera, chiamò (a
nostra insaputa) Demo Morselli, al quale spiegò di aver scoperto un
validissimo chitarrista e che il giorno seguente avrebbe dovuto
raggiungerci”. Un invito sull’imperativo andante che vide Demo in
Sardegna da loro il giorno dopo. L’incontro tra i due amici, ignari di
quel che stava succedendo, fu sorprendente, tant’è che Morselli disse a
Borrini che aveva già ottimi chitarristi e che Fiorello voleva a tutti i
costi presentargliene uno molto in gamba e senza sapere che fosse
Mauro… il nuovo chitarrista e amico…ce l’aveva davanti. Da qui
incominciò l’ascesa con luci da concerthttp://www.noteinvista.it/e-il-re-bemolle-della-chitarra/o ancor più reale e appagante per
Mauro: dieci anni a “Buona Domenica” con Costanzo, otto anni nel
programma di “Sarabanda” con Papi e altre straordinarie esperienze sulla
Rai, oltre ad aver affiancato nomi internazionali e di spessore, quali
Pausini ,Vasco, Ramazzotti, Ricky Martin. Dopo averne saputo di più sul
Re della chitarra, ricordate ancora ciò che avrei scritto a fine
intervista, a proposito del nome della prima band? Ecco, si è parlato di
molti colpi di scena e… credo che ve lo svelerò al prossimo. 

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