#aforismadiprimavera: "la seconda classificata ci svela il segreto del successo"

I suoi piedi, poggiano sull'erba ancora bagnata, mentre la testa sogna. Sogna e sconfina, facendolo in grande: Annie Ogliastro è la rivelazione della prima settimana di maggio, non solo perché si è conquistata il secondo posto nel contest lanciato da Rasha, bensì per la sua grinta indomabile proprio come i suoi ricci. Del resto, un giorno siederà dietro una scrivania per correggere bozze, quindi la giovane Annie dovrà pur vantare il suo estro, no?

Scopriamola insieme.

1.Annie Ogliastro, di dove sei? Appassionata di lingue e letteratura. La provenienza delle suddette passioni?

Cuore puramente azzurro! Ho avuto la fortuna di nascere in una delle città, a mio avviso, più belle d’Italia, ovvero Napoli e vivo in un piccolo paesino alle pendici del Vesuvio chiamato Pollena Trocchia.



2. Classe 1996: hai un futuro tutto da scrivere. Tra i tuoi scatti, mi ha colpito il "mondo tra le mani". Cosa rappresenta per te? Nella società in cui viviamo, come ci si sgomita per conquistarlo?

 

Ho capito di che foto parli e posso dirti che anch’io adoro quello scatto soprattutto per la metafora che rappresenta. Vedo quell’immagine ora e non posso far a meno di pensare quanto mi manchi viaggiare, di quanto senta la necessità di perdermi tra le vie sconosciute delle città ed entrare in contatto con popolazioni differenti dalla mia. Sono una ragazza che adora viaggiare per cultura perché ritengo che questo sia uno dei migliori modi, oltre alla lettura, per aprire la mente ed eliminare i pregiudizi.

 

La passione per le lingue e soprattutto per la letteratura deriva dall’immenso interesse che nutro nei confronti di ciò è differente. All’università studio la lingua, la cultura e la letteratura della Spagna e del Giappone, due mondi che possono sembrare totalmente agli antipodi ma in realtà, ciò che mi entusiasma sempre, è notare come popoli così lontani geograficamente e così storicamente differenti abbiano tanti aspetti in comune dal punto di vista della letteratura. Da che ne ho memoria, grazie alla mia mamma, ho sempre letto e crescendo l’amore per lettura si è trasformato in passione per la letteratura. Ciò mi ha condotta poi ai miei studi universitari che mi permettono di analizzare le origini delle letterature mondiali, oltre a quelle da me studiate in modo più profondo.

 

3. Nella tua sfera virtuale, incontriamo "Credo in te, credo in noi". Di cosa si tratta? La parola credo si ripete due volte. Da cosa dipende? Che tipo di nesso c'è tra una persona singola e due insieme? Tu sei più da "gara singola" o di gruppo? Come si arriva meglio al traguardo?

 

"Credo in te, credo in noi” è una cura. Sembrerà strano definire un romanzo in questo modo ma è ciò che rappresenta per me perché è nato, l’estate scorsa, quando un tornado ha stravolto la mia vita. È stata una via di fuga verso un mondo che mi ha ospitata nei momenti no e ora è diventata un’avventura che procede e che, giorno dopo giorno, ottiene piccoli traguardi. È una storia, del sottogenere new adult, che narra dell’amore tra due giovani, Riccardo e Ginevra. Un amore reale, concreto che ci fa sognare proprio grazie alla sua autenticità. Sono numerosi i messaggi che vorrei dare ai miei lettori con questa storia ma, quello che mi sta più a cuore, è la forza delle donne e la loro grandezza. Il personaggio di Ginevra, infatti, non è la solita ragazza ingenua che viene “svezzata” dal bad boy, al contrario, è una giovane intraprendente, determinata e provocatoria. È tagliente con le parole e sa far sognare con il corpo. Vorrei tanto che le nuove generazioni leggessero il mio libro per ispirarsi a questo personaggio, per me importante, e comprendere che non devono lasciarsi sottomettere dagli uomini in nessun ambito, che possa essere lavorativo, sentimentale o sessuale.

Il titolo prende il nome dalla conclusione del libro che, ahimè, non posso chiarire siccome la storia non è stata ancora pubblicata interamente. La ripetizione del verbo credere è voluta per marcare una trasformazione: in un primo momento il personaggio maschile non crede nell’autenticità dei propri sentimenti ma, a fine romanzo, è costretto a ricredersi, affrontando la realtà che gli si manifesta dinanzi.

Io? Bhe, per una ragazza single da cinque anni credo che la risposta debba essere da “gara singola” ma la realtà è diversa. Sono una persona che crede tanto nell’amore e, proprio perché lo rispetto davvero, rifiuto le relazioni di coppia che non fondano le radici nell’amore, nella fiducia e nel rispetto reciproco. Suppongo che l’amore non sia un traguardo che si raggiunge volontariamente; ci si ritrova per casualità su quella pista, condotti dal fato che ha deciso di mischiare le carte in tavola. L’unica scelta che abbiamo è se far funzionare il rapporto o meno ed è questa la vera sfida. Una relazione può funzionare solo se, oltre all’amore, le due metà si abbandonano al rispetto e alla fiducia, se accettano compromessi e se non imprigionano le ali l’uno dell’altra.

 

4. Annie, fai parte di una community di sognatori, quelli che credono molto nelle proprie capacità e le attuano on-line. Non hai mai pensato a qualche "furto artistico?" Come custodisci le tue opere?


Questa che mi hai posto è davvero una bella domanda. Credo che sia sempre più difficile ai giorni nostri riuscire ad emergere e conquistare un posto significativo in questo mondo. Sono una grande sognatrice che ha la testa tra le nuvole e i piedi impiantati nel prato fiorito ma sono certa che l’unico modo per poter spiccare è essere determinati, creativi e sempre sinceri con sé stessi e con il prossimo. Credo sia questa la giusta ricetta per poter avere successo.

 

5. Studentessa con l'amore per le onde del mare e dei capelli. Quanto è più dolente: un riccio annodato o un'onda anomala? Come le affronti? Sei una ragazza pacata o perdi la pazienza facilmente, per poi ritrovarla nei momenti d'ispirazione?

 

Le mie indomabili onde rosse esprimono al meglio il mio carattere. È uno di quei pochi casi nei quali si può affermare che il fuori e il dentro sono l’uno lo specchio dell’altro. Non sono per nulla una persona pacata, al contrario, sono combattiva ed energica. Una ragazza che non si abbatte mai, che affronta le difficoltà di petto, che ricambia i torti subiti con eleganza e che non perde ma il sorriso. Un uragano di energia che non passa inosservato e sì, come si può notare, anche un po’ vanitosa. Calma e pazienza sono parole che non appartengono al mio vocabolario e che non fanno visita alla mia mente neanche nei momenti d’ispirazione. Basta pensare al fatto che l’illuminazione, per frasi o scene della mia storia, arriva sempre nei momenti meno tranquilli della giornata e sono costretta ad estrarre rapidamente, dalla tasca dei pantaloni, il cellulare per annotarmi l’idea, prima che si perda nel mare di pensieri che riempiono la mia mente.

 

6. Come hai vissuto e affrontato il periodo della didattica a distanza? Mentre, se hai terminato gli studi, a cosa vorrai dedicarti? Ne hai tratto del tempo per scoprire nuovi orizzonti?

 

Avendo quasi completato gli studi, ho risentito poco della didattica a distanza e il tempo che spendevo prima per il tratto università-casa l’ho riempito con il lavoro, ovvero ripetizioni ai ragazzini delle medie e delle superiori. Mi riempie di gioia vederli soddisfatti dei loro progressi e recuperare con orgoglio materie che ritenevano ostili. Inoltre, in questo periodo di segregazione obbligatoria, ho avuto modo di sperimentare, amatorialmente, un piccolo assaggio di ciò che mi piacerebbe fare dopo gli studi, ovvero lavorare nelle case editrici, partendo dalla correzione dei manoscritti. Mi affascinano i retroscena della creazione di un libro e vorrei tanto far parte di quel mondo.

 

7. Preferisci scrivere a mano o a computer? I tuoi scritti, come prendono forma?

 

Nonostante sia un’amante dei libri cartacei ritengo che il profumo di carta stampata sia speciale, preferisco scrivere a computer. È molto più ordinato, pratico, rapido e premendo pochi tasti posso accedere ai grandi vocabolari, quando mi sfugge un termine.

Il mio unico e primo scritto prende forma di notte, quando il solo rumore nella stanza è il ticchettio dei tasti, battuti rapidamente dalle mie dita frenetiche. Le mani si muovo quasi da sole, come legate alla mente dal un filo trasparente che trasporta flussi di pensieri. Lascio che la fantasia del momento prenda il controllo di mente, corpo e anima e non ti nascondo che, nello scrivere alcuni capitoli, ho versato lacrime di gioia e di dolore. Ovviamente in seguito, con la luce del Sole, revisioni i capitoli per eliminare ripetizioni e sistemare la punteggiatura ma la vera magia avviene quando sono accompagnata da Luna e stelle.

 

8. Seconda classificata al contest #aforismadiprimavera indetto da Rasha. Come ti sei sentita? I tuoi genitori saranno rimasti stupiti per il risultato della loro brava figlia. Raccontaci un po'.

 

Secondo posto, ancora non posso crederci. È da così poco che ho intrapreso questo sogno che non mi sembra reale ottenere già dei riscontri positivi con i lettori. Ho la fortuna di avere dei genitori che mi appoggiano sempre e che gioiscono silenziosamente per i miei traguardi. Mia madre in particolar modo segue gli aggiornamenti su Wattpad del mio romanzo ma mai, fino ad ora, si era complimentata per ciò che scrivo. Dice sempre: “Non serve che ti faccia io dei complimenti, sono tua madre e per me tutto ciò che scrivi è bello. Sono gli apprezzamenti degli altri ad essere veritieri e la tua autocritica a essere importante”. È proprio grazie a lei se oggi sono sicura di me stessa e delle mie capacità; questo suo atteggiamento ha fatto sì che mi fortificassi e che mi auto-criticassi,in modo da dare sempre il massimo in ogni circostanza e ricercare la perfezione. Quanto a mio padre i suoi complimenti giungono sotto forma di abbracci taciturni e carezze poco loquaci ma pur sempre presenti in qualunque circostanza.

Spero che il mio romanzo riesca a raggiungere gli occhi di tanti lettori e, perché no, anche le librerie virtuali e concrete. Ringrazio tutti gli amici che mi sostengono, troppi da citare, e i lettori che sognano leggendo di Ginevra e Riccardo.

Inoltre, ringrazio di cuore Rasha per aver organizzato il contest #aforismadiprimavera che mi ha dato modo di diffondere un piccolo estratto di “Credo in te, credo in noi” e sono immensamente grata a te per questa fantastica intervista che mi ha fatto, letteralmente, sognare ad occhi aperti e mi ha concesso di far conoscere il mio romanzo e la mia personalità.



Intervista a cura di Viviana Fornaro Brambilla

 

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