Piacere, Cristiano… Rolando!

 

In un momento grigio come quello che stiamo vivendo, a tirare su il morale, ci pensano libri e film, nella quiete di casa nostra. “Cristiano Rolando”, pellicola del 2018 con AxelFilm, tiene banco su Amazon Prime, regalando sorrisi e riflessioni, direttamente dalla calda terra mediterranea, la Sicilia.

E ora, lasciate la mascherina sul tavolo e mettetevi comodi: Rolando scende in campo e lo spettacolo sta per iniziare. 

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Nessuno nasce infame”, è l’irriverente sottotitolo che accompagna Cristiano Rolando nella sua rocambolesca vita fuori dal carcere. Diretto e interpretato dal trentaquattrenne Alessio Micieli, puro sangue siculo, “il film riprende le fila del buon vecchio Rolando Di Caprio, la saga con cui ebbe inizio tutto”, introduce il regista dall’altro capo del telefono, “il personaggio, ha già una sua storia: la malavita e i furti lo etichettano, malgrado cercasse di reinserirsi in una società avvezza dalle sue marachelle”, spiega Micieli. Di fondo, vi è una disarmante e cruda verità, raccontata nella culla dei fatti, nel ragusano, luogo in cui Rolando incappa in un giro illecito, a seguito di svariati tentativi falliti di reinserimento al lavoro. “I personaggi da me raccontati, ho avuto il piacere di incontrarli nel dietro le quinte”, racconta Alessio, nelle vesti di Rolando, lui, Youtuber di fatto, consacrato tale da migliaia di “click”. Le sue, fin dai tempi non sospetti, salpavano in rete come le parodie più divertenti, tratte da colossi come “Titanic”, da cui si salva il nome del Jack più avvenente al mondo. Alessio, dopo esser stato la “punta dell’iceberg”, dietro una cinepresa, che l’ha portato a studiare per diverso tempo a Roma, ha scelto di mettersi al timone, sfoggiando il biglietto più lussuoso che si possa avere: l’esperienza. Senza mai peccare di egocentrismo, Micieli, lascia la “vita da zingaro”, come spesso riporta in conversazione, “per dedicarmi totalmente alla passione più grande: il cinema”. Ed ecco che la Sicilia, apre le porte al ragazzino talentuoso a cui piaceva far ridere le persone, dar vita a personaggi in chiave ironica, evitando però di trascendere in lessici meno consoni alla platea più giovane. “Io, ormai alla mia età”, scherza Micieli, “mi rivolgo ad un pubblico misto, da cui ricevo uno scambio equo di consensi e applausi che accolgo in primis dalla mia terra, che ha sin da subito abbracciato le mie idee”. Se così possiamo definirli sono “i vicini di casa che tutti vorrebbero”, pronti a contribuire al prodotto sfornato da Alessio, tra attori e comparse di casa nostra. In cima alla lista, troviamo Lucio, il padre effettivo del regista, fan di Nino Frassica, nella tenuta di Maresciallo Palombo: “gli viene naturale recitare”, afferma suo figlio, “non era la prima volta sul set e, visto che si trova a suo agio, ci troviamo bene a lavorare insieme”. Un binomio vincente anche fuori dal set, dove padre e figlio, si sbizzarriscono spesso tra le mura di casa, mentre si danno a piatti culinari tipici. Nel film, il Maresciallo è una di quelle figure strappa lacrime (di risate), che sembra non aver studiato il copione, ma al contrario di averlo già scritturato nel suo modus operandi. Riflettore puntato anche su tematiche più complesse, come lo sfruttamento sessuale, a cui fa riferimento una ragazza dell’est, Angelìca, per qualche tempo fidanzata di Rolando, il quale imperterrito, inciampa nei tranelli criminali da cui si era ripulito prima dietro le sbarre. Non mancano sketch ironici con Spicalino, un bravo ragazzo scapolo che aprirà e chiuderà, in modo bizzarro, il film, rimarcando più volte, il valore dell’amicizia. Dialoghi in diletto siciliano, sapranno tenervi incollati al divano, anche chi un cannolo non l’ha mai assaggiato. Ma ci sono aspetti anche meno dolci, come la tratta dei clandestini, altra questione cara a Micieli: “grazie a conoscenti, sono riuscito a mettermi in contatto con uno dei centri di accoglienza locali e così, alcuni migranti sbarcati nell’Isola della Trinacria, hanno preso parte al mio film”, dice fiero, “noi siamo il popolo ospitale per antonomasia, giacché i nostri nonni furono i primi a cercare nido all’estero, con le valigie di cartone appresso”, dove ci si riconduce, inevitabilmente, al suo nome e film negli Stati Uniti d’America. Che esperienza fu? “Due anni fa, in occasione della presentazione del mio film, presi parte ad una presentazione nazionale e (ri)pensandoci, ho ancora i brividi”, riporta l’attore, “ma quel che più ho inciso nel cuore, è il calore dei nostri connazionali: il loro stupore l’ho letto negli occhi ed era come se fossero tornati in Patria”. Una soddisfazione a – cieli – aperti, quella che ha fatto volare da New York a Ragusa, Alessio, consapevole della fortuna che l’ha baciato più volte durante il suo percorso  cinematografico, inoltre apprezzato oltreoceano”. Alla domanda, “come ti vedi tra dieci anni e con chi vorresti dividere il set”, Alessio prende parola con,… “Beh, bella domanda! Il mio lavoro principale è quello del video maker, grazie al quale una rete efficace di aziende, hanno dato il proprio contributo al film, quindi la passione per il cinema, affianca molto bene la prima attività. Collinare entrambe le laboriosità, è un “gioco da ragazzi”, per il giovane regista che non manca di spirito brioso, specie sui suoi canali social. “Mi piacerebbe moltissimo lavorare con il grande John Turturro, la mia aspirazione massima”, confessa Micieli, già all’opera con la prossima sceneggiatura, da scrivere al computer, far studiare agli “addetti ai lavori” e successivamente, presentare sotto una casa cinematografica più importante, pronto a spedirlo ancora dall’altra parte del mondo. 

Tanti auguri! 


 

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