Rosa un giorno. Rosa sempre!
25 novembre: Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne. Una mattina per
confrontarsi, parlare e imparare alcune delle nozioni principali
dell'autodifesa.
Quanto valore ha la donna? Cosa significa nel 21esimo secolo
proclamare la giornata in difesa delle donne? Essere donna comporta più
rischi rispetto all’essere uomo? Rispondiamo che il valore della donna è
inestimabile e si vuole dare voce alle vittime senza volto. Non si
tratta di femminismo o altre errate prese di posizione, bensì di una
realtà dei fatti indiscutibile. Come quella che si apprende al
notiziario d’apertura, quando ieri Giulia oppure oggi Anna (nomi di
fantasia) diventano le nuove vittime di un femminicidio senza fine.
Siamo stanchi di sentire o scrivere di queste storie e per questo
dobbiamo tutelarci da chi l’aggressore (come nel 90% dei casi) ce l’ha
anche in casa. Si crede che la violenza più dura sia quella fisica.
Invece no. La verbale è la più invasiva perchè debilita la psiche e
sconfigge dentro. Ed è per questo che entrano in gioco tutte quelle reti
sociali a tutela della donna, bambina o ragazza. Tiziana Moscatelli,
l’assessore allo Sport che già sui banchi di scuola insegnava
l’autodifesa, torna in campo con Antonio Gentile, del Comando della
Polizia locale di Marcallo e da sempre nel ju jitsu. Un quarto
anniversario che celebra sia la giornata in difesa rosa, ovvero la
Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre,
sia la festa della donna, l’8 marzo. “Sono ben felice di affiancare
nuovamente Tiziana e per questo comincio a ringraziarla - spiega Antonio
Gentile - E’ importante trovare del tempo per l’attenzione sul sociale,
di cui le persone hanno bisogno. Un solo giorno, in cui tutte le età
sono invitate a tingere ogni momento di rosa. Non tutte sono disposte a
raccontarsi, però, quantomeno, partecipando, si incontrano vite diverse
ma simili e da lì si apre il canale della riflessione. Toccano anche noi
in veste professionale, storie che vanno a finire come non dovrebbero o
giudizi opinabili da parte di chi potrebbero difendere senza se senza
ma. Per questo, condivido appieno i progetti che Tiziana sta portando
avanti, soprattutto quando il gruppo che vi partecipa attende il
prossimo”. Lo scorso anno, ben 60 donne hanno preso parte
all’iniziativa, durante la quale si è potuto condividere esperienze e
tecniche pratiche per situazioni di pericolo. E adesso l’appuntamento
sarà il 29 novembre, dalle 9 alle 12, al PalaMarcallo di via Donatori di
Sangue, per confrontarsi, riflettere e imparare assieme alcune delle
nozioni principali per difendersi. Un modo per prevenire la violenza nei
confronti delle donne e approfondire la conoscenza sul tema, affermando
il rispetto reciproco e la dignità di ogni persona, all’interno della
società.SICUREZZA: QUESTIONE ANCHE DI SEMPLICI, MA FONDAMENTALI ACCORGIMENTI
L’introduzione riguarda sempre una premessa fondamentale: prestare attenzione, specie quando si è sole. “In situazioni critiche potrebbero trovarsi non solo i più deboli, ma anche le giovani” - dice Tiziana Moscatelli. Se i consigli pratici sono spesso i più semplici, eccone allora alcuni importanti: “portate la borsa sul lato opposto alla strada, tenendola ferma con la mano, prestate attenzione durante un prelievo bancario... mai fare l’errore di contare i soldi davanti ad altri; alle giovanissime, dico di non frequentare zone isolate (anche solo per ridurre il tragitto a piedi), specie di questi tempi con la nebbia”. Una raccomandazione che da sempre i genitori rivolgono ai figli è avere il telefonino carico, così da poter effettuare una chiamata di emergenza, o anche semplicemente tenere con sé il proprio cellulare. Molte volte, infatti, fingere di conversare al telefono può rivelarsi un’ottima fuga dal possibile malintenzionato, allo stesso modo variare i percorsi che di solito facciamo quotidianamente, che sia per lavoro, studio o per incontrarci con gli amici. Ancora “evitare lo scontro fisico con l’aggressore previene il peggio: per una borsa o un cellulare non è il caso di rischiare. Consegnateglieli. Se si viene insultate, ignorate. Diversamente, nel caso foste importunate, gridate aiuto”. Progettare psicologicamente un piano di sicurezza personale, insomma, non guasterebbe. Ognuno di noi ha l’istinto di sopravvivenza che in casi similari prevarica. Secondo uno studio americano risultano essere meno infastidite le donne che camminano a testa alta.
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