Il ricordo di Tiziano per l'ospedale
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Questa mattina presso il reparto di riabilitazione cardiorespiratoria di
Cuggiono si è svolta una conferenza stampa in memoria di uno dei
pazienti recentemente scomparso, Tiziano Todaro. L’equipe medica,
capitanata dal primario Gian Mario Vitali, ha accolto i familiari
presentando insieme a loro le apparecchiature mediche acquistate grazie
alle donazioni di amici e parenti. Un gesto che fa onore e da speranza
alla vita.
“Molte volte è bene devolvere donazioni, conoscendo per prima
cosa il motivo per cui si compie l’azione benefica”, introduce il
direttore del reparto di riabilitazione cardiorespiratoria che insieme
ai suoi operatori medici, ha reso noto l’acquisto delle nuove
apparecchiature a disposizione per i pazienti. “Per un totale di 400
euro siamo riusciti ad acquistare i macchinari della nuova frontiera
medica: la telesorveglianza del paziente”, spiega meglio Vitali: Noi
siamo un reparto di riabilitazione cardiocircolatoria e la nostra
missione è quella di curare i pazienti che sono usciti da eventi acuti
(quali infarto, arresto cardiaco, ecc...) e necessitano la
riabilitazione completa. Pertanto, l’obiettivo che ci si pone è
accompagnare il paziente cronico verso una situazione quanto più stabile
possibile, ovviando alle ricadute che vanno a vanificare il lavoro
svolto”. Vitali focalizza l’attenzione sui recenti progressi nell’area
medica: "Stiamo ampliando tutta l’area estesa sul territorio accorpato”.
(Difatti oggi la definizione ospedaliera è stata cambiata da AO Legnano
a ASST). Marco Tonali, responsabile UOS scompenso e telesorveglianza,
insieme all’infermiera addetta Deborah, si occupa di “Rilevare i
parametri cardiovascolari dei pazienti cronici non acuti e con scompenso
cardiaco. “Noi forniamo due tipi di servizi: la telesorveglianza e
l’ambulatorio di scompenso cardiaco”, introduce l’infermiera che ci
mostra l’apparecchio di telesorveglianza. “ Il percorso dura 6 mesi ed eventualmente altri 6. L’assistenza
cardiologica è 24 ore su 24 e totalmente gratuita. E’ importante
ricordarlo perchè tutte le visite e controlli non sono a pagamento. Il
dispositivo ha un numero di cellulare che nel diurno contatta
direttamente uno di noi, mentre nel notturno, un cardiologo medico
addetto. I parametri chel’apparecchiatura monitora sono: peso, gonfiore,
pressione, frequenza cardiaca, funzionalità respiratoria e tutto ciò
che può essere rilevato durante un normale controllo.
Per qualsiasi momento ricordiamo che il paziente è libero e tenuto a
comunicare all’ospedale anomalie o perplessità, senza anche in questo
caso dover spendere soldi”, conclude Deborah. “Dal 2010 sono stato
incaricato ad occuparmi del servizio dedicato all’ambulatorio dello
scompenso cardiaco”, introduce Tonali, “si tratta di un intervento
tempestivo, in via sperimentale ma che da quattro anni a questa parte
conta quasi 50 pazienti. Ogni trattamento è a sè ed eindividuale, così
come le cartelle elettroniche aggiornate di volta in volta, in
comunicazione con l’apparecchiatura di telesorveglianza del paziente”.
Una rete straordinaria che all’interno vede i volti dei professionisti,
alcuni presenti alla conferenza e specialmente quelli dei pazienti, con
cui si crea maggior sinergia, come per l’affetto dimostrato a Tiziano
Todaro, deceduto qualche mese fa. “Il signor Todaro è rimasto nei nostri
cuori”, racconta brevemente la psicologa Roberta Dell’Acqua, figura di
riferimento per coloro che seguono il programma riabilitativo; “una
delle persone che ha mostrato più aderenza al progetto, dal primo
momento in cui ha iniziato la degenza. Col paziente si compie una sorta
di follow - up per vedere quanto siano attitudinali agli incontri, sia
individuali che di gruppo”. Insieme alla psicologa, Todaro e gli altri pazienti del motore centrale
dell’ospedale di Cuggiono, sottolineato in tutti i sensi, hanno potuto
gestire l’ansia e la depressione con un supporto medico adeguato, così
la conoscenza del trattamento riservato e personalizzato per ognuno di
loro. “Abbiamo la possibilità di seguire i nostri pazienti via mail,
telefono o direttamente in ospedale, nel momento in cui si desidera
effettuare un monitoraggio”, riferisce Dell’Acqua che alla domanda “Il
suo ricordo più significativo con Todaro”, risponde con “l’aver appreso
un grande insegnamento: amare la vita qui ed ora”. Tiziano Todaro andava
in ospedale anche solo per salutare i 'suoi' medici, coloro che con
umanità e precisione lo hanno condotto verso un miglior stile di vita,
quella stessa vita che fino agli ultimi anni gli ha riservato non pochi
problemi. E allora, anche in un ambiente come l’ospedale, troppe volte
sottovalutato e incolpato, un aiuto per lui era arrivato: una
cooperativa locale gli aveva permesso, grazie alla psicologa da cui era
in cura, un reinserimento, una nuova chance a quell’uomo con addosso il
peso di mezzo secolo di vita. “Era un mio grande amico, sa?”. A
intervenire è Franco Gualdoni, capo della portineria dell’ospedale
cuggionese da oltre 35 anni e coscritto dello stesso Tiziano. “Quattro
anni fa gli avevo suggerito la nostra struttura per consentirgli maggior
stabilità salutare e mentale e lui si era fidato di me”. Un gesto di
solidarietà umana che defibrilla i nostri cuori.
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