Ci vuole un po’ di dolcezza: il consiglio che diventa commestibile

 Chi, a questa frase, non arriva la classica acquolina? C’è chi lo ammette e chi mente. Battute a parte: nel nostro quotidiano, amiamo concederci a delle pause golose e salate, spesso considerate “d’obbligo”. A loro, ci si pensa sul lavoro, a scuola, sul tram e ovunque si possa spacchettare e mangiare. E’ un vero e proprio appuntamento in cui l’ora resta solo un dato di fatto e quando la fame chiama, si risponde senza batter ciglia. 

Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo”, lo diceva un certo Oscar Wilde e da poeta e aforista, se ne intendeva.

Ma, i dolci, da dove nascono? Chi li inventa, ha un debole per loro e come sceglie di realizzarli? Non sono altro che l’elaborazione concreta del nostro pensiero, che si concretizza a seguito di un desiderio o una passione. A raccontarci della nuova avventura tutta culinaria è Gaia Pagano. Una schiera di muffin al cioccolato, le danno il benvenuto su una passerella di panna da cucina.

Chi è la ragazza appena citata?

Mi chiamo Gaia, ho 24 anni e vivo a Magenta. Studio gestione e Promozione del turismo presso l’Università del Piemonte Orientale a Novara”. Sui social, potrete scorgere il suo sorriso frizzante: fa molto di “ragazza che sa il fatto suo”. La sua è una personalità vivace, di quelle piacevoli che quando incontri per strada, saluti volentieri. Ok, sono (forse) di parte: per moltissimi anni, siamo state vicine di casa!

Gaia, quali sono le tue principali passioni?

Le mie principali passioni sono la danza, viaggiare e la pasticceria. Ho iniziato a ballare a 6 anni latino americano per poi cambiare e fare hip hop a 8 anni fino ad oggi. Durante questi anni ho praticato anche danza classica e danza contemporanea. Un’altra passione è viaggiare, ho avuto la fortuna di avere due genitori che fin da piccola mi hanno fatto viaggiare molto, ho visto tante capitali, tante città che mi hanno suscitato tante emozioni portandomi a studiare turismo alle superiori e ora all’università. Infine l’ultima passione che mi sta tenendo impegnata da un anno a questa parte è la pasticceria. Ho sempre avuto un debole per la cucina in generale, ma in quarantena ho scoperto, se posso permettermi di dirlo, un talento vero e proprio per la pasticceria”. E lasciamoglielo dire: il primo passo verso qualsiasi scoperta, è il riconoscere le proprie abilità. Nel suo caso, il lockdown, le ha permesso di scoperchiare quella predisposizione non ancora emersa, ma che le viveva in qualche cassetto. Probabilmente aprendolo, sono usciti: la frusta ed il pennello, i lecca pentola, la sac à poche e l’occorrente per procedere con l’impasto.

Cosa significa preparare dolci e che tipo di emozioni ti suscita? Ti ispira qualcosa o qualcuno in particolare?

Quando sono io, i miei ingredienti e la cucina mi sento in una “comfort zone”, mi rilassa parecchio, e sono super concentrata perché ci tengo a far si che le mie creazioni escano non solo buone ma anche belle esteticamente”. Su Instagram, alla pagina ‘Ci vuole un po’ di dolcezza’, potete appurare quanto detto e fatelo a pancia piena: vi invoglieranno ancor più!

Un pasticcere, a casa, prepara dolci o mangia più volentieri quelli degli altri?

“Un pasticcere, a casa, prepara dolci e mangia quelli degli altri per imparare, per fare confronti con i propri e per ricambiare in gratitudine chi li ha creati per me”.

Classe 1996: da “grande” cosa vorresti fare?

“Da piccola ho sempre desiderato di fare la hostess di volo. Ogni volta che prendevo l’aereo adoravo vedere i tailleur delle hostess, la loro gentilezza, il duro lavoro ,e al pensiero che loro viaggiassero quasi tutti i giorni per tutto il mondo, dicevo “voglio essere una hostess così posso viaggiare ogni giorno”. Anche il personale di bordo, offre snacks ad alta quota e spesso propongono cibi di cui sanno molto bene la provenienza, l’abbinamento. Autentiche sommelier del palato, come Gaia da “terra”.

Riguardo alla crisi che stiamo vivendo, il tuo progetto, potrebbe nascere per dare un contributo?

“Viviamo in una situazione difficile e credo che invece che starsene seduti sul divano a lamentarci di quello che non possiamo fare, dovremmo impegnarci tutti a tenerci impegnati in qualsiasi cosa, sport, lettura, arte e perché no la cucina o in particolar modo la pasticceria, il mio progetto è far conoscere la bellezza del mondo dei dolci, dando suggerimenti, mostrando ricette e facendo conoscere le tradizioni, culture legate ad ogni dolce”. Spesso conosciamo prodotti che nascono dall’altra parte del mondo, ignorando quelli a km 0. Gaia vuole contagiarci con le prelibatezze di casa nostra: dalla torta con frutti bosco e crema diplomatica, alla cream tart, pensata in due versioni per il 14 febbraio, la festa degli innamorati. La freschezza dei suoi prodotti è garantita e sono alla ricerca dei palati del territorio. ‘Ci vuole un po’ di dolcezza’, sdogana anche ricette veloci, servite a chi le voglia sperimentare e chiedono solo un tag nello scatto finale, prima che questo verrà preso d’assalto dai commensali.

Ci vuole un po’ di dolcezza,…è un consiglio ed il nome della tua pagina Instagram. 

Raccontaci un po’ di questa new entry.

“Ci vuole un po’ di dolcezza “ è si il nome della mia pagina e soprattutto un consiglio perché in questo periodo ci vuole proprio. Erano un paio di mesi che ci pensavo su, se buttarmi in questa esperienza o meno, un giorno mi sono alzata e senza pensarci sono partita con questa iniziativa per far conoscere cosa sono in grado di fare e dove posso aiutare chi come me piace questo mondo”.

Bene, l’acquolina si è fatta largo nelle vostre bocche, i contatti li avete e non vi resta che prendere carta e penna!

 



 

A presto

Viviana Fornaro Brambilla

Instagram: viviana_fornaro_brambilla

 

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