Maria Dolores, quando la notte concilia i pensieri
Io e Maria abbiamo qualcosa in comune, ma due sicuramente: essere entrambi madri e aver scritto di noi. Le nostre biografie hanno parlato a lungo e col cuore, l'immancabile motore delle nostre emozioni. "Senza, come si arriverebbe al lettore?". In effetti uno potrà pur sfoggiare le sue multi lauree, ma se quando digita le parole a pc, dimentica il cuore sulla scrivania, perderà i lettori, proprio come quel battito emozionale. Vi consiglio di abbassare la musica, di servirvi di luce soffusa, di immergervi in quest'intervista, lasciando ogni distrazione da parte. L'autrice Maria Dolores Secco, ha qualcosa da dirvi. Fatene tesoro.
1) Maria Dolores, quando si accede al
tuo profilo, pare di fare un viaggio introspettivo. Sinceri complimenti
per riuscire a metterti a nudo, nonostante i vestiti, di trasmettere
vicinanza, nonostante la distanza, di esprimere talvolta considerazioni
intime, tanto da ritrovarcisi. Se me lo consentirai, proverò ad accedere
al tuo mondo e a tal proposito ti chiedo con che colori lo
dipingeresti?
In un mio romanzo scrivo che il colore preferito della protagonista è il bianco.
Il bianco è la presenza di tutti i colori, ed io non voglio limitarmi alla scelta di un' unica tinta.
Sceglierei
il bianco che accoglie le mille sfumature che esistono, e anche quelle
che gli altri vogliono lasciare nel loro passaggio nella mia vita.
2)
Quello che sai per certo è che sei un'aspirante scrittrice e conti di
viverci in futuro e madre di tre gioielli. Oggi, quanto ti senti
appagata? Come coniughi la scrittura al mestiere più bello del mondo,
con una famiglia numerosa?
Non è semplice scrivere con tre pesti che ti corrono tra le gambe sotto il tavolo.
Una volta lasciai incostudito il PC, ed un intero capito scomparve.
Lavoro principalmente di sera quando tutti dormono e posso riordinare i pensieri nel silenzio più assoluto.
Posso però dirmi soddisfatta di me stessa.
A sedici anni sognavo di scrivere, ed ora scrivo.
Non so se un giorno potrò vivere di questo, ma io mi sto impegnando con tutta me stessa.
3)La
Leggenda dei 40 giorni, edito Blitos, è la tua prima opera disponibile
su Amazon. Di cosa narra? C'è un messaggio che vuoi svelare a chi ti
leggerà?
È la mia autobiografia.
Sulle biografie ho sentito pareri discordanti.
Non
sono un personaggio noto, quindi forse può non importare ciò che c'è
scritto, ma credo che il messaggio che lancio sia semplice quanto
essenziale: non arrendetevi mai, aldilà di quanto possa esser duro ciò
che affrontate. Non smettete mai di sorridere, magari non oggi e neanche
domani, ma quel sorriso tornerà indietro. Abbiamo una sola vita e
spetta solo a noi renderla più meravigliosa possibile.
4)
Nel primo lockdown, sono nati più autori che lettori. Da dove sboccia
la tua passione? I tuoi figli, i fan in prima fila, che impressione
hanno avuto quando la mamma ha presentato loro il libro?
La mia prima opera l'ho stesa nel 2009, per cui io ho solo ripreso in mano una passione già presente nella mia vita.
Sono convinta però che la solitudine, abbia spinto molti a prendere più coscienza di sé e quindi anche a scrivere.
Io
poco prima della pandemia ho scoperto di avere una malattia genetica,
che mi ha messo a dura prova sia psicologicamente che fisicamente. Per
me è stata questa la molla che mi ha spinto a scrivere nuovamente.
5)
Tra i bei scatti su Ig, ne ho trovato uno che mi è subito saltato
all'occhio: ti ritraeva in un letto d'ospedale, lo scorso gennaio. Come
hai vissuto quella degenza? Ricordi un profumo, una frase, una
sensazione in particolare? Chi ti ha dato il supporto per fare la
svolta? In te, è avvenuto qualche cambiamento?
Sentiti libera di rispondere, come per tutte le altre domande.
Era
Gennaio 2020 ed ero in terapia intensiva, è stata una degenza
difficile, che però mi ha obbligato a tirar fuori una forza che non
pensavo di avere.
Sono molti i particolari che appunto mi ricordo, ma se volete è tutto scritto all'interno del mio libro!
6)
Secondo te, Maria, quali sono le caratteristiche che un valido
scrittore dovrebbe avere? In parte si tratta di arte innata o occorre
coltivarla sin da piccoli?
La cosa più importante è il cuore.
Un testo può esser perfetto ma non trasmettere nulla.
Quando leggo, deve rimanere qualcosa nel cuore dalle pagine che sfoglio.
Non
è una cosa per tutti (con questo non voglio dire che chi non scrive, è
privo di sensibilità) ma non è facile riuscire a lasciare il segno su un
proprio lettore.
L'esercizio rimane comunque
fondamentale. Mi obbligo a scrivere qualcosa ogni giorno, così da
rimanere sempre in allenamento e migliorarmi ulteriormente, perché non
si finisce mai di imparare
7) Raccontaci dei tuoi progetti futuri e lancia il tuo personalissimo appello.
Se ritieni opportuno aggiungere note a piacimento, procedi pure.
Ora sto scrivendo "9 Volte Me" che vuole esser un elogio alle donne.
Per scrivere questo libro ho intervistato otto donne che ritengo splendide e che daranno forma ai personaggi del mio libro.
Inoltre sto cominciando a stendere la trama del seguito del libro "La Strega del Nord", disponibile su Amazon.
Viviana Fornaro Brambilla
Commenti
Posta un commento