"Lascia un libro, prendi un libro"…andiamo a leggere le sue origini

 Se è vero che tutti noi arriviamo da qualcuno, è altrettanto vero che le idee nascono da chi le pensa, mettendo loro le gambe. Un incontro virtuale con il fondatore di Lascia un libro, prendi un libro, l’iniziativa culturale che cammina per l’Italia. 

 


 Prima gattonava, ora sta in piedi e corre, corre veloce. Ormai ha quattro anni. Va verso un attento scrutatore, o una giovane mamma, passando per uno studente e la sua nonna, che dopo aver preparato il sugo, si siede sul divano ed incomincia a sfogliare un libro.

A Belpasso, un paese alle falde dell’Etna, nasce Giuseppe Rapisarda. Chi è costui? Potrebbe definirsi in mille e un modo diverso: chimico, con la passione dei viaggi, recordman in discesa del Danubio in Kayak, grande osservatore del mondo e dunque, importatore delle mode producesti. Infine: multi cuore. Quest’ultima nota, l’aggiungo io, a seguito della nostra intervista telefonica. Nelle oltre 1400 città visitate, Giuseppe, vi ha piantato cuore e alberi, all’interno di parchi pubblici. Oltre 100 semi per 100 nazioni diverse, inconfutabili, ed eticamente sociali. Una buona abitudine, se pensiamo all’ecosistema ed alla cura verso chi ci dona aria da respirare. Proprio sul medesimo aspetto, oggi vi racconteremo di “Lascia un libro, prendi un libro”, il figlio di carta che Giuseppe ha dato alla luce nel 2017.

L’idea di fondare una community made in Italy, arriva oltreoceano”, introduce il papà dei libri che viaggiano di mano in mano, “vi sono altre realtà, costatate personalmente, che chiedono soldi, quindi ci lucrano, mentre la nostra è free e a portata di tutti”. Ma, cosa avrà voluto dire con quel pronome plurale? “Sì, hai ragione, nel mio gergo do spazio ai collaboratori che ho conosciuto di volta in volta, per una nuova realtà locale o fuori porta”. Giuseppe, ha collaboratori sparsi per tutt’Italia e, con gli stessi, promuove i fiorenti luoghi di scambio libri. “La tipica cassettina, è soggetta a intemperie ed esposta ad atti vandalici, mentre una struttura posta all’interno di luoghi di commercio, è decisamente più tutelata”, spiega il creatore, e volontario a tempo pieno. Una peculiarità, cosicché il lettore, possa cogliere un libro tra il l’odore del pane, la fragranza di un profumo, il pollo appena cotto, mentre la parrucchiera tinge una testa in preda ad una lettura, e ciò che accompagna la routine di un qualunque cittadino. 

 


Se gli si chiede del perché si prodighi tanto, in un mondo sempre più digitale, Giuseppe ha le idee chiare: “credo vivamente nei valori virtuosi che possiamo importare da una qualsiasi civiltà”. Dando uno sguardo alla mappa interattiva dei punti libro, si apprende quanti ne siano e tale risultato, è frutto dell’impegno di un piccolo grande chimico, siciliano. Il progetto, s’impegna a rendere capillare la diffusione di una biblioteca unica nel suo genere.Giuseppe ha investito (ed investe tuttora), il suo tempo, per la ricerca di nuovi punti d'interesse, nel perfezionamento del logo e promozione generale, accettando di volta in volta, i suggerimenti provenienti da bocche colte come la sua. La disponibilità e la trasparenza, sono i loro punti di forza, senza i quali non sarebbe possibile la metà di ciò che incontriamo sul nostro cammino.

Gratuita, adempiente ai gusti e costumi, pratica e reperibile a qualsiasi età. Lascia un libro, prendi un libro, premia le buone abitudini, combattendo le cattive, tra cui ludopatia e forme avverse, le quali verrebbero sostituite dalla catena culturale, fatta di carta e inchiostro. Vige la una sola regola: chi prende, deve anche lasciare. 

 

 


Non vi è alcun obbligo di restituzione del libro scambiato, ne di registrazione del testo o del lettore. Il tutto, è moderato da una buona creanza collettiva, che sostiene ancora quei vecchi, ma pur sempre migliori valori, di riciclare e non buttare, aggiustare e non cestinare e via dicendo. 

Che aspettate? Trovate il vostro punto culturale più vicino a casa!

 

 

 

Viviana Fornaro Brambilla

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