Accendiamo i microfoni: tutta la verità su Booklet Magenta

A un anno e più dal taglio del nastro di casa Booklet Magenta, ricalchiamo la nostra fierezza sull'aver partecipato alla "maratona" d'apertura,  da soli. Ricordo l'entusiasmo alle stelle, i biscotti personalizzati, i fiori inaspettati, le chiamate cariche di positività, i calici alzati in segno di prosperità. Ricordo me, in dolce attesa a scrivere frasi celebri sui muri, tra gli scaffali: una vendita corrispondeva quasi sempre ad una carezza sul pancione, un omaggio che donavo, rifletteva un pensiero alla nascitura. 

Legami, cortesia, dolcezza. Libri, laboratori, creatività. 

Avremmo potuto scegliere la strada dell'omertà, o quella dello scarica barile, del chiacchiericcio a perdere o di chicchessia, ma non ci avrebbe rappresentato.

Perciò, ecco qui le cose come stanno, davvero. Sin dall'inizio, questa piccola ma tenace barchetta culturale si è avventurata (letteralmente) per le acque gelide e torbide di un oceano in cui non vi erano coordinate. Soli, con un remo di libri da un lato e una voglia sfrenata di fare, dall'altro. 

Con un marchio dichiarato fallito dopo un quarto di secolo di storia, noi siamo ancora qui (eh già, come suonava Vasco), a raccontarcela e a raccontarvela tutta, senza fronzoli o termini adatti ad un linguaggio per bambini. Siamo adulti, con qualche capello bianco in più simbolo di saggezza e concordia. 

"Quando pensi di non farcela, guardati indietro e comprendi ciò che hai già superato" e questa citazione è su misura per noi. 

Il colpo è stato incassato amaramente, lasciando sgomento e scie di frizioni non indifferenti, tra incredulità e amarezza.  Ma, come in tutte le storie, anche qui vi è una morale. Vorrete conoscerla, immagino, altrimenti non scorrereste queste prime righe. Il marchio è fallito, non noi. Con quella barchetta, abbiamo salpato sulla terra ferma, con sacrificio, dedizione e forza. Abbiamo corretto la direzione grazie a remi saldi, sviluppando così forza fisica e mentale. Sbagliando, tornando indietro sull'errore ma guardando avanti egregiamente. 

"Viviana, è possibile presentare il mio nuovo libro a metà maggio?", chiedeva l'autore all'altro capo del telefono, "sì, certo, io avrò solo appuntamento in sala parto per il secondo cesareo, ma ci sarò volentieri. Avevi preferenze orarie?". Dall'altra parte qualcuno sobbalzava per la mia leggerezza che da sempre contraddistingue la mia personalità. 


Un dato è certo: tutte le fiorenti realtà nate in un periodo critico come questo, hanno pensato di posare i remi e scendere dalla barca. E come quando si vivono appieno situazioni avverse, è naturale maturare decisioni. Sono da responsabili, a differenza di chi genera il problema, ritraendosi. Ecco, questo atteggiamento è da veri codardi, con o senza capelli bianchi in testa. 

Noi ora, come voi, ma come chiunque, non conosciamo il futuro, ma senz'altro lo sguardo a breve termine, ci permette di fare piccoli passi consapevolmente. Che questi passi dovessero portarci lontano o appena dietro l'angolo, beh, saranno stati fatti e questo ci basta. Tutto fa esperienza, come nei curricula. E noi siamo tenuti a farne tesoro

L'intelligenza ci aiuta a comprendere che, qualora non dovessimo andare lontano, sarebbe la giusta conseguenza cambiare il senso di marcia e valutare. Anche questo fa parte del gioco e quando comincia, nonostante la passione e tutte le buone intenzioni, le regole non devono dimenticarsi: può andare bene, come può andare male. Sappiamo chiaramente che senza le nostre famiglie ed i nostri cari clienti, si farebbe ben poco,...

E allora, ecco che lo sguardo ricade all'agenda. I nostri autori, anch'essi nobili sognatori, testimoni di emozioni. Ciascuna delle penne, ha donato un pezzetto del loro essere e qui, nella mappa dei ricordi, ci sono tutti. Dal più giovane, un'aspirante scrittrice sedicenne, al più longevo poeta di novantatré anni. Quando hai la penna tra le mani, eserciti il più importante dei poteri e chi sceglie di prendere posto, lo fa davanti, come ai convegni in cui si imparano cose nuove. 

E si accosta molto al lavoro da noi svolto: sempre al passo con le novità, le esigenze di studenti con problematiche, mamme alle prese con adolescenti critici che hanno trovato conforto tra le pagine di qualche esperto, appassionati del fumetto che dalla sottile colonna in fondo alla libreria, a breve, ne avranno un'ampia scelta, accurata e ricercata. Laboratori che hanno visto le "mani in pasta", tra fimo, pongo, colori, disegni, arte. Eventi privati e salette affittate per praticare Meditazione e ora Yoga, tutti i sabati, dal tardo pomeriggio. Abbiamo assecondato il bisogno di sentire queste mura verde speranza, come la nostra seconda casa, tanto da appendere amore e quadri in qualsiasi locale. Basti pensare che, una volta scese le scale, ci si ritrova in un luogo neutro, ben curato, tra canne di bambù, paesaggi marini, tavoloni ben apparecchiati, una postazione agile con un pc.

Sperimentando la vita da titolare, l'occhio diviene ancor più vigile ed il lavoro dal negozio, spesso ed inevitabilmente, si porta anche a casa. Ed è incredibile come questa fusione si amalgami come l'impasto di una torta: si diventa più assidui nel guardare le mail, si perfezionano gli incontri culturali, si progettano eventi per i mesi venturi, e molto che avete conosciuto, ammirato, apprezzato, commentato. E ve ne siamo grati!

Dopo la grafologa televisiva, Candida Livatino, è stato il turno di un altro volto noto: Daria Bignardi.



Un 2024, già scritto, o almeno sul palinsesto d'incontri culturali: l'autrice Enrica Francesca Farina presenterà il suo libro "Ignote stelle", ed. Albatros, il prossimo 20 aprile, per tutto il giorno. 
Il 18 maggio, invece, toccherà ad Alessandra Savio, con "Il canto della madre", anch'esso edito dalla casa editrice Albatros. Per entrambi gli eventi di casa Booklet, si accederà gratuitamente ad un ricco buffet. Le numerose "stelle" recensite, denotano la professionalità e l'accoglienza. 

A breve, il palinsesto fiorirà con nuovi autori, in particolare con Julio Araja Toro che ha da poco pubblicato con Booklet




Grazie per la cortese attenzione, a presto

Vivienne



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