Rita Salierno: “il mio contributo in rosa per il futuro”

Alle signore, l’età non si chiede. Sono i segni sulla pelle a mostrarli. Rita è una donna dalla cultura vasta e poliedrica, come testimoniano le sue esperienze sul campo. Il sociale e le persone, sa riconoscerle ad occhi chiusi, poiché nella sua vita ne ha conosciute molte, moltissime. Con ciascuna di loro, è come se ci avesse ballato insieme, sulle note di Gigi D’Alessio, uno dei suoi cantanti preferiti. Del resto, si dice che la vita sia come un valzer e ciò che doni, ti ritorna al giro successivo e Rita, calca sempre nuovi orizzonti. 


Di seguito, la conoscerete in una nuova veste, come vuole la stessa in La Nuova Italia.

1) 1.     Rita Salierno: mamma, nonna, imprenditrice, innovatrice e donna propositiva. Chi è il volto femminile del partito La Nuova Italia, in veste di consigliere?

Buongiorno Viviana e grazie per la tua proposta d’intervista. Premetto col dirti che, come volti femminili de La Nuova Italia, siamo tre.  Tre donne tra i soci fondatori. Questo dimostra che la donna per noi ha un ruolo fondamentale in famiglia, oltre che sul lavoro ed in politica”. Introduce così Rita Salierno, da sempre in prima linea nel sociale.

2) 2.     Cosa significa fare politica e come nasce la tua passione per l’amministrazione comunale?

Fare politica in rosa significa ‘nessuno escluso’. La mia passione per la stessa, mi è stata un po’ tramandata da mio papà Antonio (all’epoca parte attiva di un partito)”. Un papà e bisnonno felice, che viene spesso ritratto in foto con la sua famiglia. “Iniziare in politica, significa interessarsi in primis alle problematiche, partendo dai piccoli comuni. L’obiettivo è dar voce ai “non ascoltati”, per poi arrivare a livello nazionale”. Tuttavia, a Rita è sempre piaciuto sognare in grande: lo fa con la consapevolezza del successo e da quando la conosco, lo porta a casa tutto.

3) 3.     Dopo oltre un ventennio trascorso nel mondo della terza età, cosa conservi di quell’esperienza da titolare?

Il settore della “terza età”, lo definisco come il mio pane. Ho un bagaglio di esperienze e di problemi, legato a questo settore, tra cui la sanità le pensioni, i sostegni, l’invalidità. Pertanto, conservo tante ma tante storie da raccontare, dai “nonnini”, spesso dimenticati. Se pensiamo che sono una parte fondamentale del nostro Paese e per noi stessi. Molti di loro, si ritrovano ancora ad aiutare i figli economicamente e ci fanno da babysitter, trasmettendoci quei valori indispensabili per la vita frenetica che conduciamo”.

Da professionista in servizi per assistenza anziani, Rita ne conosce a menadito il fulcro.

4)  4.    Rita, sei nata con uno spirito combattivo che ti distingue. Sei una donna dal cuore grande ed io sono una testimone avvalorata. Quale sarà il tuo contributo ne La Nuova Italia? C’è un tema particolarmente a te caro?

Il nostro è un partito multietnico. Ci hanno definito ‘Partito Confessionale’, dato che il nostro segretario Munib Ashfaq è di origine pakistana. Vi posso garantire che non abbiamo mai puntato su un partito religioso, come d’altro canto confermano i soci fondatori ed i tesserati. Che fossero di nazioni e culture diverse, sappiamo che non si è raggiunto in pieno i diritti fondamentali delle minoranze etniche e religiose, realtà per giunta radicata nel nostro Paese.

5) 5.     Rita, sentiti libera di raccontarci del tuo contributo ne La Nuova Italia.

Ma certo e grazie di cuore Viviana. Il mio contributo, sarà quello di battermi sui diritti a livello sociale, spaziando dagli anziani, alle problematiche relative ai nostri stranieri. Lo stesso partito, promuoverà cambiamenti sociali e culturali ed il riflettore sarà puntato sui diritti umani, la parità ed uguaglianza tra “cittadini”, col riconoscimento dello Ius Soli. Un altro obiettivo importante, sarà il superamento di ogni forma di discriminazione culturale, sociale e giuridica, affinché xenofobia e islamofobia, vengano affrontati una volta per tutte”.

Una svolta decisiva, quella che proporranno al tavolo del nuovo partito di casa Ossona. Si prefigge una serie di punti che man mano andranno spuntati, cedendo ancora una volta la parola ai cittadini, i principali protagonisti.

6) 6.     Da nonna, il tuo amore si è moltiplicato. Cosa ti auspichi per un futuro migliore da lasciare ai nostri discendenti?

Come nonna, vorrei lasciare ai nostri discendenti sicuramente un futuro migliore di quello che stiamo vivendo. Un futuro, per definirsi buono, occorre mettersi al lavoro: dipende esclusivamente da noi. La Nuova Italia, porterà avanti gli obiettivi prefissati. Però adesso lasciami spendere ancora due parole: grazie Viviana per aver dato voce a quanto detto”.

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