Piero Ciabini come Jovanotti: "Io penso Positivo perché son vivo"

Si può leggere un articolo a suon di musica? Assolutamente sì, specie quando la strofa appartiene a Jovanotti. Oggi conosceremo la storia di un giovane studente barese, dalle mille passioni. Una per tutte la scrittura. 

Un uomo è sensibile quando si commuove davanti alla natura ed alle cose belle, bellissime; spesso le più semplici, o come in questo caso, impreviste. Piero quella telefonata non se l'aspettava, eppure è arrivata, così improvvisamente tanto da spiazzarlo, come racconta lui stesso. Oggi quel sogno è realtà: il suo primo romanzo è tra noi, in "carta ed ossa", come si suol dire. 

Pronti a scoprire di che si tratta? Bene, continuate a leggere! 


1.Piero, è un periodo decisamente buono e per riprendere le fila del tuo successo, lo possiamo definire "Positivo". Raccontaci qualche aneddoto di te, un difetto ed un pregio. E poi, positivo o negativo? (S'intende di carattere).

 

Sono Piero Ciabini, ho ventotto anni e vivo da sempre a Sammichele, un caldo paesello in provincia di Bari. Sono una persona genuina e semplice, altruista e ilare. Certo, sono anche egocentrico e testardo. Nella vita, coltivo e promuovo il seme della positività. Seguo un mantra dettato da Chaplin, secondo il quale “una giornata senza sorriso è una giornata persa”. Quindi assolutamente positivo, non può che far bene all’animo umano. Questo mi ha portato a donare molto del mio tempo: sono radicato in più associazioni e sono impegnato a pieno nel volontariato. Amo offrire supporto agli altri ma tengo molto anche alla mia persona: non trascuro le diverse passioni come la scrittura, la musica, l’arte, il ballo, lo sport.

 

2.Quanto sono importanti, per te, i social? Credi che il successo possa derivare da una buona comunicazione face to face o prevalentemente dalla rete?

 

Sono studente universitario, iscritto al CdL Scienze delle Comunicazioni Pubbliche, Sociali e d’Impresa presso l’Università degli Studi Aldo Moro di Bari. Questa premessa per dire che ad oggi, più che mai, i social ricoprono un ruolo fondamentale nella società. Sono uno strumento essenziale per la comunicazione; credo quindi che il successo di un’attività, la promozione di un prodotto, l’affermazione di un leader politico (tanto per fare degli esempi…) derivino certo dalla comunicazione interpersonale, la comunicazione tradizionale 1:1, ma Internet ha offerto la possibilità concreta di arrivare ad un pubblico ampissimo, potenzialmente a chiunque, e garantisce una visibilità diretta. In definitiva, il successo arriva anzitutto se ci crediamo noi medesimi fino in fondo, se riteniamo il nostro progetto vincente e se coltiviamo ogni giorno sogni ed ambizioni. La comunicazione poi fa il suo: l’interazione faccia a faccia è importante poiché è motivo di condivisione del riferimento spazio-temporale con il fruitore, è principio di aggregazione. La comunicazione mediata avviene certo a “distanza” – senza uno scambio dialogico personale – ma potenzia esponenzialmente il contenuto, lo divulga nello spazio digitale e raggiunge tutti.

 

3.Nel tuo nuovo percorso da scrittore, evidenziamo un paio di date a te care: 10 e 23 settembre. Vuoi raccontare cosa rappresentano? L'emozione sconfinava dai post ed il tuo sorriso, ne era la prova inconfutabile. Senz'altro, nel ripercorrerli a mente, ritornerà la gioia condivisa con i tuoi affetti. Parlane ai nostri lettori!

 

Ho scritto un libro lo scorso anno, durante il primo lockdown. Il titolo del mio romanzo d’esordio è “Positivo”. Ammetto che la più grande emozione che ho vissuto in questa esperienza di pubblicazione (almeno fino ad oggi) è stata la comunicazione per mano del direttore della Casa Editrice Dialoghi, dottor Matteo Bordiga. Egli mi chiamò nel pomeriggio dello scorso 28 maggio, mentre ero a lavoro. Non mi aspettavo affatto quella chiamata. Lo ascoltavo parlare, riuscivo a malapena a rispondere. Le mie risposte erano monosillabiche, avevo un nodo alla gola per la gioia infinita. Ero incredulo e paralizzato. Ho pianto subito dopo la chiamata; ho pianto anche quando ho raccontato dell’accaduto alle persone importanti della mia vita.


Di certo altre due date solenni, le porterò sempre nel cuore, ricadono in settembre.

Il 10 sono stato a Bari, presso TRMTV Network. All’interno degli studi televisivi di questa realtà importante che trasmette in chiaro sui territori di Puglia e Basilicata, è stato registrato un servizio promozionale per spingere la mia opera, per farla conoscere al grande pubblico. La dott.ssa Maria Cristina De Carlo, giornalista della stessa testata, si è resa disponibile ponendo l’opera come oggetto di un focus di infotainment: abbiamo realizzato il contenuto audio-video che è stato poi trasmesso sul canale 16 del Digitale Terrestre. Ero relativamente sereno, mi sono sentito a casa (sarà perché conduco dei programmi radiofonici o perché non era la prima volta che entravo in uno studio televisivo o magari perché la dott.ssa De Carlo mi ha messo a mio completo agio o ancora perché c’era la mia lei…).

Quanto sento di raccontare è il senso di notorietà che ho sentito applicando il microfono e sedendo al tavolo vetrato dei conduttori TV. Chiudo con un aneddoto simpatico: il calore delle luci mi stordiva un po’ tanto che a un certo punto ho perso le linee tematiche che dibattevo e ho improvvisato qualcosa. Spero di aver ben mascherato…e figurato.

Una grande emozione rivedermi la settimana dopo in televisione. Tanta gente mi guardò: mi chiamava o mi incontrava per strada e mi diceva di avermi visto sullo schermo. Sono stato contento, davvero pieno di commozione.

Giunge il 23 del mese. Un giovedì come tanti. Non per me. Ero fuori casa perché stavo curando l’organizzazione di un evento culturale: all’ora di pranzo mi chiamò mia madre e mi disse che le copie di “Positivo” erano arrivate. Volevo abbandonare ogni cosa e correre a casa ma per professionalità restai. Quando rientrai c’erano tre pacchi contenenti il mio lavoro, fresco di stampa, finalmente il nero sul bianco. 

Un’emozione indescrivibile e non quantificabile. Quasi mi dispiaceva aprire la scatola di cartone e toccare con mano il mio romanzo. Credetemi, una delle emozioni più belle provate in ventotto anni d’esistenza…

4.Quanto occorre essere -positivi- per vendere mille copie in sei mesi? Quali strumenti sfrutteresti da studente universitario abile in comunicazione?

Ahimè ancora non ho venduto così tanto ma me lo auguro vivamente. E’ pur vero che questo risultato arriva esclusivamente da un serrato impegno di promozionale online, attraverso il lavoro costante sui social nella fase di pre-order, e con la sola successiva presentazionenel mio comune di residenza. L’evento, tenutosi il 28 settembre, all’interno del Castello Caracciolo, è stato particolarmente significativo ed emozionante: non nascondo che anche in quella sede è scivolata via, in maniera molto sincera, una lacrimuccia.

Ad oggi, continuo a promuovere “Positivo” sui mei canali (colgo l’occasione per invitare i lettori a seguirmi cliccando in rete @PieroCiabiniOfficialWriter) emi sto interfacciando con pro-loco, associazioni ed enti pubblici vari per definire nuove date al fine dipresentare l’opera. E’ una ricerca complessa seppur ho calendarizzato due appuntamenti.

5.Piero, leggo delle tue collaborazioni attive con radio e testate. I miei più sentiti complimenti, da collega a collega. Potresti fare a meno di un mese senza frequenze radiofoniche o privo di carta e penna? Il tuo cuore pulsa più per la musica nelle orecchie o per le parole che si riportano sul foglio?

 

Collaboro attivamente da tempo con alcuni mezzi di comunicazione locali; nel dettaglio, scrivo per una testata giornalistica e sono speaker. Questo per dire che scrittura e conduzione radiofonica sono parte integrante del mio essere e non c’è dì che sia lontano da esse:le parole e la musica sono per me tasselli di vita fondamentali, di egual misura, delle vere e proprie dipendenze, volti di una stessa medaglia. Ammetto comunque che in passato mi è capitato di doverle trascurare per impegni di varia natura, arrestarmi temporaneamente per ridisegnare priorità ma non ho mai temuto.

Conciliando le attività,non nascondo che un sogno personale sarebbe diventare addetto stampa della kermesse sanremese.

6.I cinque protagonisti del tuo libro, durante la pandemia, hanno ascoltato musica? Come se la sono cavata? A chi ti sei ispirato? Qual è stata la chiave per non sfiorare la follia? Si sa, i giovani d'oggi perdono la pazienza con facilità, oltremodo il lockdown ha provato individui sensibili e irascibili. I tuoi personaggi, si avvicinano a qualcuno di tua conoscenza? E tu, come hai vissuto ai tempi del Covid?

I protagonisti di “Positivo” sono proiezioni del mio essere. Volti, emozioni, stili di vita - per certi versi - mi appartengono, sono l’espressione di me medesimo. Non a caso, il romanzo è in buona parte autobiografico. Ho descritto le loro vite attingendo dalla mia, ho narrato i loro stati d’animo durante la prima reclusione da Covid-19 mostrando timidamente il mio mondo interiore. E chiaro quindi che leggendo di essi vi saranno delle azioni quotidiane (non tutte, attenzione!) che mi appartengono: ad esempio, ascoltare musica, studiare, condividere del tempo tra amici, meditare.

Similmente aldecamerone boccacciano, anche nel mio racconto i giovani protagonisti “scappano” da una Milano ormai sopraffatta dal virus: né campi né novelle, per intenderci, ma i miei ragazzi sono prigionieri in casa; il Covid è per loro una dura sfida, una prova di forza e resilienza, un ostacolo da affrontare insieme e con tenacia, determinazione e positività. Credo che ognuno di noi, leggendo questo libro, almeno parzialmente, potrà ritrovarsi in qualche personaggio.

 

7.Piero, a chi suggerisci la lettura del tuo libro? È uno di quei romanzi che è bene rileggere un paio di volte, oppure è efficace già al primo colpo?

 

“Positivo” è un intreccio narrativo che analizza degli eventi con occhi diversi, cioè affronta una situazione di vita vagliandola dalle differenti posizioni dei protagonisti. Tutto è dettato da riferimenti temporali imposti da un sesto personaggio, una sorta di voce narrante. Ad ogni modo, l’opera ha una lettura molto scorrevole; non lo dico io ma sono i primi feedback che mi pervengono. Credo quindi che sia un libro di facile comprensione, acquisibile nel suo più profondo contenuto sin dalla prima lettura. E’ pensato per un pubblico vasto che va dallo studente al genitore, fino all’anziano. Questo perché “Positivo” non presenta solo una cronistoria degli avvicendamenti pandemici ma narra anche di importanti temi come la religione e il riscatto sociale, il lavoro e l’immigrazione. L’opera cerca di sdoganare tabù come la bisessualità e affronta problematiche come le dipendenze. Tematica centrale è l’amore, curato secondo molteplici declinazioni.

 

8) Se ti proponessero un contratto importante con una nota casa editrice, a patto che tu riesca a pubblicare un libro all'anno, accetti? Vi sono priorità attuali per le quali potresti declinare l'invito?

 

5)            “Positivo” nasce come bisogno personale, come spazio di sopravvivenza durante il primo lockdown. Esso è il frutto inaspettato ma desiderato di un sogno nel cassetto, realizzato non per vendere milioni di copie ma per autoaffermazione ed orgoglio personale (ben vengano poi tante vendite). Tale preambolo per dire che rispondere alla domanda postami significherebbe sognare davvero in grande. Se mai una nota Casa Editrice mi proponesse un contratto che preveda di base la pubblicazione di un libro all’anno sarebbe fantastico. Ciò significherebbe intraprendere in maniera effettiva la vita di scrittore come professionista. Sono treni che passano una sola volta nella vita (a volte neanche passano!), quindi sarebbe pura follia declinare una possibilità di tale calibro: accetterei nell’immediato e se vi fossero priorità importanti farei il possibile per conciliare ogni cosa.

 

9.La stesura del libro, fresco di stampa, ti ha tolto molto tempo libero? Come hai conciliato studio e scrittura?

 

La genesi di “Positivo” va ricercata ad inizio 2020, precisamente a marzo in parallelo alla chiusura nazionale per Covid-19. Un romanzo scritto di getto, nell’arco di quattro mesi circa seppur rivisitato più volte dopo. In buona sostanza, non mi ha tolto tempo libero anzi ha colmato i vuoti che – per ovvie ragioni – ci sono stati imposti dalle autorità nel primo lockdown.

 

10.Piero, per "Positivo", hai realizzato un booktrailer? Se no, perché? Dove possiamo trovare il tuo libro? Rivolgi un messaggio ai giovani scrittori che desiderano realizzare il sogno che hai concretizzato tu stesso.

 

Tra i vari strumenti adottati per promuovere efficacemente “Positivo” è stato anche realizzato un booktrailer che il lettore può vedere sui miei canali social (ricordo: basta cliccare @PieroCiabiniOfficialWriter). Colgo l’occasione, per ringraziare tutti coloro i quali hanno partecipato al lavoro di produzione: in particolare la mia compagna, Anna Curione, che contribuisce con tutta se stessa alla causa e mi supporta in ogni passaggio. Gliene sono infinitamente grato.

Il libro è ad oggi acquistabile fisicamente in alcuni punti vendita sul mio territorio, dal sito ufficiale della Casa Editrice (https://www.edizionidialoghi.it/positivo) o dagli store digitali delle principali librerie come La Feltrinelli, Il Libraccio o il Gruppo Mondadori. Basterà semplicemente digitare il titolo dell’opera in Internet ed effettuare un comune acquisto on-line.

Concludo con un concetto che rivolgo agli scrittori emergenti come me e, in generale, a chiunque ha un sogno nel cassetto. Credeteci sempre, non mollate mai. La vita ci riserva il meglio nel momento più impensabile, quindi inseguite ciò che desiderate realmente perché solo così sarete davvero felici. Credete in voi che tutto arriva, fatevi guidare dal cuore e provateci senza timore, buttatevi nel vuoto per volare nella beatitudine della bellezza.


Le mie parole fanno eco a quelle digitate dal giovane autore: “il cuore è il motore di ogni passione, fatelo battere a più non posso!”

Un messaggio nitido, schietto e concreto. Essenziale coglierlo. A Piero, al suo “Positivo” ed al sogno di diventare un addetto stampa delle kermesse sanremese, rivolgiamo un grande in bocca al lupo!


Piero, infine, segnala: in aggiunta delle fotografie commemorative di alcuni momenti chiavi del mio percorso. Nel dettaglio, vi sono cinque foto della presentazione nel mio comune di residenza, Sammichele di Bari, tenutasi lo scorso 28 settembre; una all'apertura dei pacchi con il libro - fresco di stampa; in ultimo, rispettivamente due fotografie per l'intervista per TRMTV Network (10 settembre) e la premiazione delle eccellenze locali all'interno dell'evento "Gran Galà 2021" promosso dalla Pro-Loco "Dino Bianco" sempre in Sammichele (4 luglio 2021).

Piero condivide alcuni dei momenti più emozionanti, in compagnia della sua 
fidanzata. 


Restate sintonizzati: domenica 14 novembre, l'autore pugliese parteciperà ad una nuova presentazione di "Positivo". Tutti i dettagli presso i suoi canali social!









Viviana Fornaro Brambilla




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