Ignazio Frenda, conferma: "le storie migliori nascono dalla pace con se stessi"

Come dargli torto. Ignazio Frenda rivela il suo lato, anzi, i suoi lati artistici e lo fa senza filtri, proprio come gli scatti che posta a seguito del suo servizio migliore. Andiamo a conoscerlo meglio, potreste trarne dei validissimi insegnamenti ed il superlativo qui...ci sta tutto.


 1 - Ignazio Frenda, il tuo profilo è poliedrico: autore, fotografo, amante della (buona) musica e, non ultima nota...siciliano. La stessa terra che ti ha ispirato un libro: "Sicilia Tour". In ordine, spiegaci meglio in quali panni vesti meglio.



I panni in cui "vesto" meglio? È una bella domanda. In passato sono anche stato "musicista" e "songwriter", o meglio: mi sono cimentato nel mondo della musica scrivendo delle canzoni, con risultati molto discutibili. Avevo la stoffa dell'arrangiatore più che di autore di canzoni. Non so quali siano i panni in cui mi vedo meglio, forse mi piace semplicemente sperimentare. E spero che la scrittura si rivelerà un lungo esperimento! 


2 - In un giorno no, a cosa ricorri? Apri il frigor e ti cimenti in qualche ricetta, leggi o scrivi?


Più che i giorni no uso i giorni sì per scrivere o per svolgere qualsiasi attività creativa. Esiste quel luogo comune per la quale l’artista sguazzerebbe nel dolore, mentre a mio parere la sofferenza può essere utile (a scopo creativo) solo se la si lascia fermentare in ognuno di noi durante il proprio percorso di vita. Da questo travagliato processo possono nascere storie straordinarie, ma per scriverle bisogna essere in pace con se stessi o quantomeno in una fase di "accettazione".


3 - Classe 1984, avrai le idee chiare su cosa "fare da grande". Tra le priorità?


Penso proprio che continuerò a fare quello che faccio. Alla mia età le velleità da sognatore non mi appartengono più, sebbene mi piaccia sognare e far sognare (o meglio ci provo) nelle pagine di un libro, nell'amore condiviso con la mia compagna, nella musica, nella visione di un buon film, in un'escursione naturalistica o in qualsiasi altro piacere possa riservarmi la vita.


4 - Lo scorso anno, nel pieno di una pandemia mondiale, hai avuto la forza (e l'esigenza) di partorirne un libro titolato "Lockdown". Ne sono usciti molti a riguardo. Perchè dovrebbero leggere proprio il tuo? Prometti che la gente non si dispererà ancor più? O forse è un libro che guarda ad "un mondo nuovo" come citi in copertina?



Sebbene si potrebbe stentare a crederlo, quello che dici è vero: è stata un'esigenza. In molti sono stati tacciati di opportunismo e non nego che anch'io ho pensato che il periodo fosse caldo per una pubblicazione simile, ma sta di fatto che non sono assolutamente in grado di mettere su un libro di "mestiere". Il libro è nato durante il primo lockdown e come tutti me ne stavo chiuso in casa, travolto da una situazione paradossale, quasi da film distopico. Alla fine avevo delle idee e delle opinioni in merito a ciò che stavamo vivendo e ho incominciato a scriverle, così ne è uscito un libricino di 70 pagine. In tutta sincerità non penso che i lettori dovrebbero leggere proprio il mio, penso che in questa fase storica dovrebbero leggerne il più possibile (tranne quelli complottisti) e soprattutto rispolverare il bellissimo "Spillover" di David Quammen.


5 - Quando penso ad un nuovo inizio, è come se chiudessi gli occhi per concedermi ad un sonno profondo. "Prima di chiudere gli occhi" è il tuo nuovo libro, fresco di stampa. Ha qualcosa in comune con il precedente? Donaci una dichiarazione inedita.



"Prima di chiudere gli occhi" uscirà entro l'anno e sarà la mia terza pubblicazione, nonché secondo romanzo. Per quanto siano storie profondamente diverse, devo dire che ha molto in comune con "L'eremita". Non solo per la forte nota esistenzialista insita nella storia, ma anche per alcune reminiscenze e soluzioni narrative. Sono molto affezionato a "L'eremita",  pur con i suoi difetti la reputo una bella storia, particolare, se vogliamo originale, ma "Prima di chiudere gli occhi" rappresenterà, forse, la sua naturale evoluzione, una specie di consacrazione dello stile e del mondo che avevo creato nel primo libro. Per cui se avete letto L'eremita e vi è piaciuto, non potete perdervi questo! 


6 - Ignazio, posso chiederti se la tua compagna, si è rivelata la tua musa ispiratrice? Ad ogni uscita, festeggerete. Qual è il suo incoraggiamento? E invece, troviamo una dedica speciale rivolta a lei o ad una persona in particolare?



Senza Anna non avrei mai scritto e pubblicato il primo libro, di conseguenza neanche gli altri. Lei è stata fondamentale ed è tutt'ora la prima lettrice e beta-reader dei miei scritti. 



7 - Ti piace immortalare volti, paesaggi, dettagli. Quanto di ciò che fotografi, si trova nelle pagine delle tue opere? Finora, cosa ti è rimasto più impresso tra uno scatto ed uno scritto?





In effetti mi hai fatto pensare a come scrivere e fotografare, per quanto attività differenti, funzionino in modo analogo. Volti, paesaggi, dettagli e scene di vita possono imprimersi in una pellicola o sensore digitale, ma anche nella nostra mente, così poi da dargli vita con la penna. Per rispondere alla tua domanda, non ho mai usato le mie foto in un'opera, ma è molto probabile che alcune di esse abbiano potuto influenzarmi nella scrittura.


8 - Ignazio, a cosa ambisci? Ricerchi la fama, magari autografando in una folla di lettori o la scrittura è un "semplice" sfogo che si porta alla pubblicazione per inorgoglirsi ogni volta di più?


Direi assolutamente la seconda. Come ho già detto, ho superato l'età in cui era lecito lasciarsi trasportare da voli pindarici. Detto ciò, mica mi farebbe schifo un mondo parallelo dove sto in mezzo a tanta gente a firmare autografi. 



9 - Aggiungi ciò che ritieni opportuno.



Volevo concludere dicendo che, oltre a "Prima di chiudere gli occhi", entrò l'anno dovrebbe uscire anche "Il Portinaio", un thriller-noir in fase di lavorazione. Una storia diversa dalle precedenti, sia per genere che per atmosfera, toni e narrazione. Per certi versi più "tradizionale" e meno "svalvolata" delle altre :-D. È la prima volta che affronto questo genere e sto trovando la cosa molto stimolante. Penso proprio che ne verrà fuori una storia mooooooolto interessante. 


Mi permetto di aggiungere tutte le faccine sorridenti con cui Ignazio ha accompagnato le  risposte. 

Dite che le mie domande gli saranno state di gradimento? 





Intervista a cura di Viviana Fornaro Brambilla 




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