Alessia Illuminati ci illu...stra il suo mondo

Una mamma bis, dedita alla famiglia ed alla scrittura. Imperfetta nella sua veste, Alessia risulta perfetta in ogni cosa che fa, poiché la svolge con amore, quell'amore che accompagna le sue giornate. Vi ho incuriositi? Scorrete con gli occhi.


1) Alessia Illuminati, mamma imperfetta e autrice. Oh, finalmente la naturalezza. Da mamma, mi aggiungo al club dell’imperfezione! Nella vita, di cosa ti occupi?

 

Nella vita sono appunto una mamma imperfetta. Per il momento sono a casa con le mie bambine di 1 e 6 anni. Mi occupo di loro per quanto posso ma credo che tornerò a lavorare a breve.

 


2) Per far vivere le tue passioni, a cosa ti dedichi? A fine giornata, come si rigenera una mamma imperfetta?

 

In realtà le mie passioni sono molte, cinema scrittura libri. A fine giornata di solito mi rilasso leggendo un buon libro oppure guardando una serie tv o un film. A volte scrivo. Tengo aggiornate pagine e pagine nelle quali esprimo gratitudine per tutto quello che la vita mi ha dato e appunto anche sogni e progetti futuri.

 

3) Alessia, aver visto un blocchetto scarabocchiato ed i tuoi appunti, ho avuto un tuffo al cuore. E’ pressoché insolito prenderne visione. In un mondo sempre più digitale, quanto conta per te scrivere a mano?

 

Scrivere a mano ha la sua importanza soprattutto da un punto di vista emotivo. E' liberatorio usare carta e penna. A volte lo schermo di un computer può  creare una sorta di barriera. la penna rimane sempre un sistema più immediato e, sinceramente, lo preferisco.

 

4) Dai migliori esperti in grafologia, apprendiamo l’importanza di esercitare la mente, con l’utilizzo della penna tra le dita. Sei una donna che annota l’impossibile o i tuoi post sono riferiti unicamente alle note letterarie?

 

Sono una persona che annota tutto. A casa mia è pieno di post it dove scrivo le cose da ricordare, ma annoto anche citazioni e frasi. Quando ero più piccola, quando avevo la mente più libera diciamo, riempivo quaderni con poesie e frasi che mi giungevano alla mente magari guardando un tramonto o un bel panorama. Sono così, una sognatrice!

 

5) Per te, in un romanzo, non devono mai mancare tre personaggi: quello principale, il consigliere e l’avverso. Raccontaci la tua teoria che metti in pratica nella scrittura. E poi, in quale personaggio ti ritrovi?

 

Di solito mi rispecchio molto nel ruolo della protagonista, forse perché scrivo in prima persona. Alla fine il romanzo si scrive da solo perché io vivo attraverso gli occhi, i pensieri e le azioni del personaggio principale. Ho uno schema di base dal quale si diramano gli eventi che vado a narrare. C'è sempre l'amica cattiva, quella buona, l'antagonista del personaggio maschile. Ammetto che vivere il personaggio a volte è una sofferenza perché le sue emozioni mi appartengono e si scontrano con quelle della vita reale. Però è anche un insieme di gioie e di emozioni positive. Mi sembra di vivere tante vite oltre alla mia. E' un'esperienza bellissima nel suo insieme. 

 

6) “Il mio incubo migliore” ha trovato la sua autrice, la quale ha trovato l’editore adatto. Secondo te, è il libro a scegliere l’autore o viceversa? Collezioni più sogni o incubi? Quanto ci credi?




Secondo me è il libro a trovare la sua autrice. L'ispirazione non è un concetto astratto ma concreto e a volte mi sento come se accanto a me ci fosse qualcuno che guida le mie mani sui tasti del computer. Sicuramente colleziono molti più sogni, realizzati e non realizzati, rispetto agli incubi. Io sono per il pensiero positivo. Io credo che quando una strada è davvero la tua puoi ottenere l'impossibile. 

"Il mio incubo migliore" è stata la mia sfida ma anche la mia gioia più grande perché ho capito che potevo essere ciò che volevo, potevo fare ciò che volevo ed ho ottenuto molti riscontri positivi al riguardo. 

 

7) Aggiungi ciò che ritieni opportuno per i nostri lettori.

 

Adesso sto scrivendo il mio secondo romanzo e per tornare in tema di sogni vorrei realizzarne uno... quello di scrivere di più. Tra i miei progetti c'è quello di poter pubblicare almeno due libri l'anno. 

 

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