Con Erica, non si prova no.stalgia._ ma si va di poesia

 Proseguono gli incontri con l'autore. A Jennifer e Luca, si aggiunge Erica, la venticinquenne partenopea, adottata da Bologna, che incomincia a scrivere con le poesie. Il suo mondo affascina a guardarlo virtualmente, figuriamoci di persona. Per ora, leggete di lei qui.  E dopo il nero, il blu, il verde, il giallo, il rosa, il viola, l'arte...arrivano le sue citazioni, rese pubbliche su Instagram, col nome di no.stalgia._, con cui Erica promuove se stessa.

Se non doveste uscirne sazi, avrete modo di saperne di più, attraverso i suoi pensieri scritti. 


1) Il tuo profilo Instagram, si contano oltre 4 mila followers. A cosa pensi dipendano tutte queste persone che ti sostengono, commentando i tuoi post?



Il mio profilo Instagram è cresciuto con me, passo dopo passo. In realtà non so da cosa dipenda ma mi piace pensare che sia dovuto alle emozioni. 
Cerco di rendere le persone partecipi del mio dolore e delle mie gioie. Sulla mia pagina metto la mia anima a nudo ed è forse merito di questa "nudità" che sia cresciuta. 

2) La tua home page, recita: "biologicamente sono figlia di Napoli, ma adottata da Bologna". Facendo un passo indietro, che origini ha la tua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura nasce molti anni fa. 
Ero poco più che una bambina quando ho iniziato a sporcare pagine bianche con pensieri; alcune volte narravo le mie giornate, altre volte i miei sentimenti. Si è poi evoluta durante gli anni del liceo. Complice i soliti drammi adolescenziali, aprii il mio primo blog online e scrivere era diventato il mio appuntamento preferito quotidiano. Mi faceva sentire libera. 
Un po' credo sia anche merito del DNA. Ho alcuni miei zii che scrivono, o hanno scritto, per passione. 

3) Alla tua giovane età, non la conosco ma la deduco, come si arriva a concepire l'idea di pubblicare un libro? "Non ho mai smesso di pensarti", riprende le fila di qualche tua esperienza? Una domanda che non poteva sfuggirmi da amante della carta stampata. Erica, come mai hai scelto la sola strada dell'on-line?

In realtà sono una finta giovane, ho venticinque anni, quasi ventisei. 
"Non ho smesso di pensarti" è stato pubblicato per salvezza personale a Febbraio. 
A Dicembre 2020 avevo perso il lavoro e le mie giornate erano diventate spente e banalmente vuote. Ho avuto giornate in cui piangere era l'unica cosa che mi faceva sentire viva; nulla più mi entusiasmava, se non piccoli attimi fugaci vissuti con leggerezza. Avevo smesso di vivere e mi limitavo a sopravvivere. A fine Gennaio, dopo un mese terribile, ho deciso di dire basta, per me e per chi mi stava intorno, così ho aperto nuovamente la cartella con i miei pochi scritti ed ho dato loro un senso, arrivando alla pubblicazione pensando che, se io scrivendo mi fossi aiutata, qualcun altro leggendo si sarebbe aiutato, liberando la mente per qualche secondo e trovando nelle mie parole tutta la comprensione ed il supporto di cui avrebbe potuto aver bisogno. 
"Non ho smesso di pensarti" nasce da una poesia, la poesia che ha dato inizio a tutto. 
Avevo diciannove anni e ciò che pensavo fosse un folle amore, che in realtà era solo una piccola fiammetta, mi aveva spezzato il cuore. I giorni passavano, noi non ci cercavamo più e dunque scrissi "Non ho smesso di pensarti" e la pubblicai online con la speranza che le arrivasse. La poesia è stata attribuita erroneamente a Bukowski ed ha compiuto un lungo viaggio; così ho deciso di dare al mio libro il titolo che le venne attribuito dal web.

4) Navigando tra i tuoi bei post(i), colgo un grande interesse verso i segni zodiacali. Sei una di quelle persone che non mette piede fuori casa, se non ha prima sentito che "segno zodiacale fa?"
No, assolutamente. 
I segni zodiacali mi interessano particolarmente per le sfumature che li distinguono l'uno dall'altro ma mi piace sorprendere ed essere sorpresa dunque vivo senza essere incatenata da loro.

5) Sei un'autrice a cui piace l'arte e anche questa è una nota di merito. Da studentessa quale sei, come hai vissuto la DaD? Cosa pensi abbia smosso in te questa difficile e incerto vissuto storico?

Magari fossi ancora una studentessa. 
Durante la prima ondata insegnavo come supplente ad una seconda, terza e quinta elementare, con supporto ad una prima elementare. Trattandosi di bambini della scuola primaria fu veramente difficile conciliare tutto, didatticamente ma soprattutto emotivamente. Erano troppo piccoli per rinunciare al contatto fisico ed al supporto emotivo dell'insegnante. I miei bimbi ed i miei ragazzi erano abituati a trovare nel mio sguardo il sostegno adatto e lo schermo era solo un intralcio che non ci permetteva di lavorare serenamente. 
Questo vissuto storico mi ha permesso di apprezzare a pieno i piccoli attimi. Con la chiusura di ogni attività ed un mondo fermo credo che sorseggiare un bicchiere di vino in compagnia in un bar avrà un sapore diverso ed anche gli abbracci saranno più intensi e sentiti. 

6) Erica, come ti vedi in futuro? Ad esempio, tra dieci anni con quanti libri ti vedrai firmata?
Sono una persona molto attaccata al presente e relativamente poco al futuro. Mi piace essere sorpresa e non mi piace pianificare. Spero però che arriveranno dei bambini, un cane in più, la serenità e tante emozioni, per me e per i miei lettori; preferisco concentrarmi sulla qualità piuttosto che quantità. La cosa certa è che non smetterò di scrivere. 





7) Hai mai desistito? Al contrario, chi ti sostiene più da vicino? Se vuoi, aggiungi i tuoi ringraziamenti, mentre io li rivolgo a te per la disponibilità!
Assolutamente. È capitato di desistere. 
Il sostegno mi viene dato dalla mia compagna, dalla mia famiglia, dai miei amici e da qualche lettore con cui ho potuto approfondire la conoscenza.
Ringrazio loro, 
ringrazio il mio cane, parte fondamentale della mia vita,
ringrazio chiunque mi abbia sostenuto e mi sosterrà; 

Ringrazio chi si emoziona ancora con un libro tra le mani e ringrazio te, Viviana, per questa splendida opportunità. 


Ed il grazie è reciproco!

Intervista a cura di Viviana Fornaro Brambilla 

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