Jennifer Sciarretta: "vi insegnerò a immettervi sulla strada giusta, ma voi leggetemi con il cuore"
Quest'oggi, conosceremo più da vicino Jennifer Sciarretta, mamma e autrice. Come collimerà le attività più belle del mondo? Lo scoprirete vivendo, o meglio,... leggendo.
1) Jennifer Sciarretta, oggi parliamo di te. Chi è costei?
Sono una trentaseienne, nata e cresciuta in un paese in provincia di Roma. Ho passato tutta la vita a cercare il mio posto nel mondo. Ho fatto la commessa, lavorato in un laboratorio di moda, sono diventata un educatrice d’infanzia e fatto animazione, ma parallelamente a ciò l’unica cosa che mi ha sempre fatto compagnia è stata la scrittura e le mie storie. Ora sono una mamma ed una compagna felice e finalmente sento di aver trovato la strada giusta per conquistare il mio posto.
2) Mamma, moglie e anche scrittrice. In quale ruolo ti vedi meglio? Da mamma, potrei dedurre con facilità la risposta, però desidererei conoscerne le motivazioni.
Vediamo…
riassumo la risposta in “mamma multitasking”. La mia vita non avrebbe senso
senza mia figlia ed il mio compagno, ma se non riuscissi più a rifugiarmi nel
mio piccolo mondo fatto di storie e fantasia non avrei più il mio equilibrio e
sono certa che non “funzionerei bene”.
3) Dalle foto pubblicate su Instagram, luogo che ci ha permesso la conoscenza, deduco sia una persona gioviale a cui piace la compagnia. Quanto ti ha cambiata (se lo ha fatto) questa pandemia mondiale? C'era un rito in particolare a cui hai dovuto rinunciare? Raccontaci come meglio ritieni.
Si, amo stare tra la gente, sono una persona molto solare e attiva, ma un lato di me ama e sente ogni tanto il bisogno di isolarsi. Quindi non ho sofferto particolarmente delle restrizioni, mi adatto facilmente. Anche se non posso negare che la mancanza degli affetti e della quotidianità a lungo andare ha iniziato a farsi sentire; soprattutto vivendo con la mia bambina di quattro anni che si faceva domande sul perché non potesse andare dai nonni e vedere i suoi compagni di classe.
4) Jennifer, prima di intraprendere "La strada giusta", quante strade sbagliate si devono percorrere? Quanta autrice ritroviamo fra le pagine della tua opera da poco pubblicata?
Io credo molto nel destino ed una parte di me ha sempre gridato di lasciar spazio alla mia passione per la scrittura, ma quella più razionale mi ha dato modo di fare tante esperienze più o meno positive, ma tutte assolutamente utili perché hanno dato vita a quella che sono ora.
Nel romanzo c’è molto di me; mentre la storia prendeva vita mi rendevo
sempre più conto che dietro al volto della protagonista ed ai suoi pensieri ci
fossi io. Ed ora nel vedere quel libro
tra le mie mani è come vivere in un dèjà vu. Anche il titolo che ho scelto, “
la strada giusta” per me è un segno del destino.
Ho iniziato a scrivere questo romanzo dopo la perdita dei miei adorati
nonni che se ne sono andati a distanza di pochissimi giorni l’uno dall’altra.
Era una promessa che si erano fatti da sempre e non so come, ma hanno mantenuto
la loro promessa d’amore.
Questo è stato motivo d’ispirazione e sono certa che in qualche modo
siano stati per me delle guide, come quelle che aiutano la protagonista del mio
romanzo.
5) Sentivo di essermi immessa nella strada giusta. Avevo affrontato il dolore, ero passata sopra la delusione e la gelosia; quella non era stata una resa, avevo solo intrapreso la via apparentemente più rischiosa non temendone le conseguenze". Questo il tuo estratto con cui cui hai partecipato al contest lanciato da Alessandra, promotrice del gruppo #penna001, la cui pagina si chiama squi_libri. Cosa significa per te affrontare il dolore? Pensi che lo stesso possa aiutare a migliorare l'animo?
Le esperienze positive danno speranza e fanno bene all’anima, ma sono quelle difficili alle quali dobbiamo reagire e trovare soluzioni, che ci forgiano.
6) La tua Camilla, di pochi anni, va fiera della sua mamma, indipendentemente dal libro. Quali sono i tuoi insegnamenti principali? Le consiglieresti il tuo libro? All'interno delle pagine da te scritte, anche in auto a pc, vi sono dei passaggi poco adatti ad un pubblico minorenne?
Il rispetto verso se stessi ed il prossimo ed il vedere la sua famiglia come un porto sicuro in cui rifugiarsi e vivere in piena libertà, senza temere di esprimere le sue idee o paure.
Il mio libro tratta d’amore e sogni, ho cercato di avere molto tatto
anche nel descrivere le scene più intime, quindi direi che non avrò problemi a
farlo leggere a mia figlia. A parer mio il pubblico a cui può essere destinato
va dai 14 anni in poi.
Si può acquistare sia in versione cartacea che ebook, sul sito della casa
editrice la Barkov edizioni e su molte piattaforme del web: Amazon, La
Feltrinelli, Ibs.it, Libraccio.it , Libreria universitaria.it.
Intervista realizzata da Viviana Fornaro Brambilla
Fiera della mia amica da distanza! PS: complimenti per l'intervista :)
RispondiEliminaLetto l'eBook, per niente emozionante.
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